Il veto assoluto è quello di accoppiarsi a una vergine!
Chi volesse correre il rischio si troverebbe, invariabilmente, a dover affrontare una delle situazioni seguenti, con effetti disastrosi, in ogni caso.
Imene Normale
Il cedimento improvviso sottoporrebbe il bacino a un’accelerazione brusca, seguito dal repentino urto delle spine iliache contro le pelvi della partner.
Questo cocktail micidiale di modificazioni cinematiche avrebbe come infausto risultato la brusca propulsione del nucleo polposo verso il comparto posteriore del disco ed una recrudescenza istantanea della sintomatologia. Fig. 1
Fig. 1
Imene Cribato
L'imene presenta una serie irregolare di fenditure che modificherà il normale orientamento perpendicolare della penetrazione costringendo il complesso lombo pelvico a un'innaturale e deleteria torsione. Fig. 2
Fig. 2
Imene Elastico
Ci si potrebbe imbattere in uno dei fantomatici ma per fortuna, rari, imeni elastici.
In questo caso "l’effetto-rimbalzo" uno stiramento dolorosissimo delle strutture infiammate.
Autorevoli esperti concordano nell’affermare che 1 caso di lombalgia su circa 2 milioni può essere risolto con con una sollecitazione meccanica paragonabile al contraccolpo dell’imene elastico.
La percentuale di risoluzioni positive, però, è così bassa che se ne sconsigliano i tentativi. Fig. 3
Fig. 3
Un'altra precauzione imperativa è quella di essere sicuri che la/il partner non abbia un partner o che, quanto meno, non sia di quelli gelosi.
Parlo di quegli individui, tanto per intenderci che hanno la pessima abitudine di rientrare in casa o di piombare anche nel motel più isolato sul più bello.
In condizioni di piena efficienza fisica una fulminea ritirata o, quanto meno, un’azione diversiva che permetta di nascondersi è quasi sempre possibile.
Ben altra storia, invece quando la schiena è attanagliata da inenarrabili dolori- In questo caso, il tempo per piegarsi e strisciare miseramente si aggira sugli 8 minuti e mezzo di media, intervallo più che sufficiente per permettrere all’energumeno tradito d’aver ragione dei deboli tentativi di depistaggio della fedifraga compagna/o.
Tipicamente si fionda nella stanza e ti trova bloccata/o a circa 45° d’inclinazione del tronco, con una mano sui lombi e l’altra che tenta di coprire pietosamente le vergogne. A dir la verità, nel caso di lombalgico maschio, l’apparato è ormai talmente rattrappito dalla letale combinazione angoscia-dolore che si potrebbe tentare di convincerla che si è definitivamente imboccata la strada della pace dei sensi.
Sta, naturalmente, alle capacità imbonitorie di ciascuno la scelta di una simile linea difensiva.
Altra tipica via di fuga rappresentata dal classico davanzale.
Sorvolando sulle non poche difficoltà di montarci su, si sconsiglia, però, questa soluzione in quanto le correnti d’aria, che hanno la deprecabile caratteristica negativa di spirare all’esterno delle finestre, rappresenterebbero uno spietato colpo di grazia. Fig. 4
Fig. 4
Per completezza di informazione, si ricorda un episodio riportato in alcuni testi di anatomopatologia della colonna vertebrale.
Si tratta del caso di un malcapitato che per celarsi alla vista di un furioso marito, piombato inopinatamente in casa, si aggrappò al davanzale della finestra per almeno 5 minuti.
Il novello acrobata soffriva di un dolore cronico alla colonna lombare da quasi 20 anni. Dopo questo interminabile lasso di tempo sospeso nel vuoto, la lombalgia non si ripresentò più.
Gli esperti che studiarono il caso attribuirono alla imprevista trazione prolungata un miracoloso riallineamento delle faccette articolari delle vertebre lombari che era stato perso due decadi prima, a causa di un trauma.